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Esseri senzienti 2.0. Kumbirai Makumbe, Living Doesn’t Mean You’re Alive

The Dystopian Enclave #3

Kumbirai Makumbe combatte le pretese transumanaste di sublimazione cibernetica del corpo attraverso la restituzione del dolore, dell’erotismo e della morte all’esperienza virtuale. Living Doesn’t Mean Your’re Alive guida lo spettatore nel processo catartico dell’infomorph, una simulazione dei processi di cambiamento e disgregazione del corpo organico. La paura della caducità della carne viene messa a confronto con l’escapismo che alimenta il desiderio umano di dissolversi nella dimensione digitale, per estromettere dalla vita reale dolori e angosce. La strada indicata da Makumbe, al contrario, conduce a un’autodistruzione trascendente: attraverso il viaggio nella carne dell’alieno Xeno - un corpo difforme sovrascritto dai codici dell’oppressione - l’artista rivela una nuova metodologia di autoaffermazione del sé, da ottenere attraverso l’embodiement in un’identità perennemente transitoria e ricettiva. ...

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Occupy videogames. Velvet-Strike e The Council on Gender Sensitivity

The Dystopian Enclave #2

In “Occupy videogames”, secondo numero della rubrica “The Distopian Enclave”, Jael Arazi esplora le pratiche artivistiche nelle piattaforme di gaming online. Il testo analizza i principi da cui nacque l’hacktivismo, esplorando potenzialità creative come il modding e altre espressioni di customizzazione all’interno dei videogame....

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