Si consiglia l’ascolto durante la lettura!

 

Da qualche tempo utilizzo abitualmente l’olio essenziale Pur**tiel HAPPY. L’etichetta della boccetta ha un cerchio di un allegro colore arancione contenente la parola a lettere maiuscole HAPPY. Da quanto ricordo, comprai HAPPY in un grigio e uggioso pomeriggio dopo essere stata guidata sino all’uscio del negozio Bio Qualcosa da sensazioni di sconforto e irrequietezza. Ricordo anche di aver fatto una battuta piuttosto infelice e forse troppo personale che accennava alla mia inquieta ricerca della felicità, come se riponessi nel liquido profumato una risolutiva chiave di accesso a uno stato emotivo migliore. HAPPY è composto da Arancio dolce, Ylang Ylang, Elemi, Garofano, Geraneo e Patchouli. Una miscela di essenze che ho controllato adesso mentre scrivo queste parole. Sinceramente, la scritta HAPPY era stata sufficiente a farmi acquistare il prodotto. Lo stesso brand propone anche le fragranze Zen, Energia positiva e Meditation. HAPPY mi aiuta a lavorare per ore davanti allo schermo del computer con la parvenza di aver costruito un ambiente sereno intorno a me a seguito del rituale di versarne poche gocce in acqua, premere il tasto di accensione e osservare i fragranti e gioiosi fumi bianchi che escono da un diffusore comprato tempo fa su Amazon.

 

Cathleen Owens, Accepting Your Weaknesses, dalla serie Low-Tack Pressure-Sensitive Works, 2019. Courtesy l'artista.

 

Prestazione

Ne La società della stanchezza (2020), il filosofo Byung-Chul Han afferma che viviamo in una società dall’eccesso di positività. Se il XX secolo era stato caratterizzato da una contrapposizione tra positivo e negativo, amico e nemico o interno ed esterno, nel XXI secolo si assiste a un progressivo annullamento di tali rapporti dialettici. Secondo Han (2020, p. 13), il cambio di paradigma ha coinciso con la fine della Guerra Fredda. In altre parole, con il termine di un periodo storico che, nella militarizzazione delle fazioni barricate entro i propri confini, ancora esprimeva la netta opposizione tra l’Io e l’Estraneo. Nella contemporanea società globalizzata e sempre connessa, il rapporto polarizzato viene risolto in quanto «contrasterebbe con il processo di abbattimento delle barriere» e quindi con la realizzazione di un disegno economico universale (Han, 2020, p. 15). E durante il processo di totale positivizzazione del reale si sono aggiunte nuove forme di violenza. Esse non si innescano più per reazione a un agente estraneo e ostile, ma sono immanenti al sistema stesso e affliggono gli individui che vi risiedono (Han, 2020, pp. 21-22). La brutalità della sovrapproduzione, dell’eccesso di prestazione e di informazione si esprimono oggi nelle patologie neuronali emblema della nostra società: depressione, esaurimenti, affaticamento e soffocamento, sindrome da deficit di attenzione, iperattività e sindrome da burnout (Han, 2020, pp. 11/18-19). Il reale appare come una spaventosa allucinazione composta da stanchi ingranaggi di una oliata macchina di prestazione autistica (Han, 2020, p. 51).

 

Cathleen Owens (in collaborazione con Wessel Baarda), Invent Options for Mutual Gains II, 2018. Courtesy l'artista.

 

Un disegno di ingegneria sociale perfetto nel quale i componenti sono divenuti i loro stessi guardiani e carnefici. Il presente tardo-capitalista ha infatti sostituito la società disciplinare foucaultiana fatta di ospedali, caserme e fabbriche con una società della prestazione fatta di grattacieli, fitness center, banche e aeroporti (Han, 2020, p. 23). «I suoi stessi cittadini», scrive il filosofo, «non si dicono più soggetti d’obbedienza ma soggetti di prestazione» (ibidem). Ai negativi divieti disciplinari e dispositivi di sorveglianza si sono aggiunti gli schemi positivi del Yes We Can: il progetto, l’iniziativa e la motivazione (Han, 2020, p. 24). In questo panorama siamo diventati individui depressi e iperattivi indotti a sfruttare noi stessi del tutto volontariamente (Han, 2020, p. 28). Il soggetto del poter-fare ha iniziato una sanguinosa guerra con se stesso: «il lamento dell’individuo depresso “niente è possibile” è concepibile soltanto in una società che ritenga che “niente è impossibile”» (ibidem).

 

Cathleen Owens (in collaborazione con Wessel Baarda), Invent Options for Mutual Gains II, 2018. Courtesy l'artista.

 

Inspiro

Sono distesa in Savasana – la posizione del cadavere – sul mio nuovo tappetino yoga griffato. Ho cambiato quello vecchio rosicchiato dal gatto per uno nuovo antiscivolo. Facevo fatica a rimanere ferma in Adho mukha savasana a causa delle mie mani sudate. Un problema che ho risolto con questo acquisto online non troppo economico. Venti minuti fa avevo scelto con cura la lezione Happiness Boost Yoga tra la marea di video caricati da insegnanti più o meno espert* accalcat* su YouTube. Attualmente, online posso infatti trovare gratuitamente contenuti per soddisfare un ampio gamma di miei bisogni. I* fantasios* creators propongono intestazioni piuttosto suggestive differenziando le video-lezioni principalmente per stati emotivi, momenti della giornata, specifici allenamenti e livelli di esperienza: Yoga for Depression, Anchor in Hope Yoga Practice, Self Love, Stress Relief, A Feel Good Yoga Flow to Rejuvenate Your Day, Yoga for Digestion: Effective Workout for Belly Fat.

 

Cathleen Owens, You Want to Be Hard on Yourself but Also Soft, dalla serie Woman's Work, 2018. Courtesy l'artista.

 

Dati

Dal 2020, la yoga community su YouTube – composta da pratiche di yoga, meditazioni guidate e healthy living – ha avuto un incremento1 di oltre ottomila canali e del 165% di visualizzazioni, toccando i tre miliardi di contro al miliardo del 2019 (Community Spotlight: Yoga).

In tutto il mondo la pandemia aveva investito la quotidianità degli individui che, isolati nelle proprie abitazioni, erano accomunati dal bisogno di sperimentare nuovi metodi per tamponare una difficile condizione emotiva. Si trattava di una enorme massa di invisibili utenti di prestazione indotti a consumare quotidianamente in rete un’ampia varietà di servizi come sedute di cura di gruppo, oroscopi personalizzati, lezioni di yoga e pratiche di meditazione. Dal lato opposto dello schermo in molti stavano cavalcando il tragico momento storico per aumentare il numero di iscritti e le vendite di prodotti. Un ampio fenomeno globale che comprendeva sia studi locali e singoli insegnanti, sia grandi brand. Tutti erano intenti a diffondere e promuovere i propri contenuti tramite i canali social e a sviluppare rapidamente siti web e applicazioni2 per trasmettere live-streaming, offrire cataloghi on-demand delle loro classi e vendere merchandise.

 

Cathleen Owens, 1,2,3 Go, dalla serie My Friends Don't Know if This is Art or if They Should Check in with Me, 2021. Courtesy l'artista.

 

Nell’attuale periodo post-pandemico tale tendenza non sembra essersi arrestata e anzi continua a interessare tutta la wellness industry. Un articolo dal titolo alquanto indicativo pubblicato su Forbes Three Reasons Why The Wellness Industry Presents Big Opportunity For Investors evidenzia e prospetta una eccezionale e costante crescita di tutti i settori del wellness con il raggiungimento nel 2025 di un valore di sette trilioni. Un incremento strettamente correlato alla pandemia e alle conseguenze fisiche ed emotive che ancora affliggono molti individui. «Thus, paradoxically, I believe it’s fair to say wellness is one of the great post-pandemic winners», ammette la giornalista (ibidem). Gli ultimi anni hanno fatto emergere e accentuato la premura di praticare yoga e meditazione, andare in palestra e comprare prodotti per gli allenamenti o per la cura del corpo, della mente e dello spirito di una società della prestazione, con un preoccupante e diffuso incremento dei sintomi delle patologie neuronali del tardo-capitalismo. Una situazione collettiva che ha portato a concepire il benessere fisico, mentale e spirituale non come bene di lusso ma come esigenza (ibidem).

 

Cathleen Owens (in collaborazione con Wessel Baarda), Invent Options for Mutual Gains I, 2018. Courtesy l'artista.

 

La situazione di urgenza ha modificato nel lungo termine la nostra scala di valori e quindi la scelta dei bisogni essenziali, dei servizi e dei prodotti da consumare per soddisfarli. L’ultimo report di Virtue New Codes of Luxury, riferendosi a Millennials e Gen Z, evidenzia come il loro stato mentale negli ultimi due anni abbia fatto slittare la ricerca di benessere e di comfort a uno dei primi posti. E dal momento che i valori sono la forza trainante del consumo di beni di lusso, Virtue consiglia ai brand di mostrarsi fonti affidabili di agio e di sollievo, e di chiedersi come migliorare le giornate dei consumatori e come alleviare il loro peso mentale (Ibidem, p. 19). In questo contesto consumistico, le pratiche spirituali come lo yoga, la meditazione e i vari prodotti a esse collegati, si inseriscono quindi nella più ampia categoria del wellness e self care.

 

Espiro

Sono ancora nel mio salotto distesa sul tappetino. Sono immobile con gli occhi chiusi, i palmi rivolti verso l’alto, le gambe leggermente divaricate e le punte dei piedi appena abbandonate ai lati. Sto inoltre cercando di concentrarmi sul respiro per non pensare alle parole da utilizzare in risposta alla email ancora aperta nella scheda a fianco a questa video-lezione su YouTube.

 

Cathleen Owens, Behaviour Reharsal, dalla serie Low-Tack Pressure-Sensitive Works, 2020. Courtesy l'artista.

 

Ripenso alla pratica appena completata e alle parole sussurrate dalla voce fuori campo dell’insegnante. Come un’alunna diligente, ho seguito tutte le sue istruzioni. Prima della pratica ho stabilito quale fosse il mio scopo, mi sono connessa al mio respiro, al mio cuore e al mondo, ho sgomberato la mente e mi sono sentita orgogliosa per il tempo che mi stavo concedendo. E ora, inerme sul mio tappetino nuovo di zecca, faccio fatica a non pensare alla email da scrivere, ai venti minuti appena trascorsi e al vacuo sollievo che proverò una volta alzata da terra. Forse sono leggermente infastidita per aver compiuto gesti sterili, il cui significato scalfisce appena la superficie di una radicata e sistemica sensazione di disagio. Ho sentito quelle stesse istruzioni un’infinità di volte da bocche frivole con sorrisi smaglianti. Un’eterna e ridondante ripetizione meccanica di frasi motivazionali mormorate da una confortante voce fuori campo.

 

Cathleen Owens, Thank You for the Remainder, dalla serie My Friends Don't Know if This is Art or if They Should Check in with Me, 2021. Courtesy l'artista.

 

La lezione che ho appena terminato – e altrettante come essa – sono perfettamente calibrate su un utente di prestazione alla frutta. Non solo i contenuti sono pensati ponendo attenzione al rapido accesso da differenti dispositivi e al poco tempo disponibile. Anche le istruzioni pronunciate da* maestr* che in apparenza potrebbero essere scambiate per suggerimenti di disposizioni mentali atte a migliorare la pratica spirituale individuale, si rivelano nient’altro che immediate parole di conforto per cominciare al meglio la giornata lavorativa o calmare la mente al suo termine.

Queste pratiche spirituali digitali sono prodotti perfettamente confezionati e venduti, che tamponano con un piccolo cotton fioc le ferite di una società esaurita e affaticata. Per quanto sia convinta che esse siano metodi di regolazione emotiva funzionali al benessere fisico e mentale di molti utenti, faccio fatica a non associarle alla boccetta con la scritta HAPPY o al massaggiatore viso pietra di giada o ai leggings indossati dall’insegnante acquistabili cliccando il link in descrizione o sul sito web. In un reale in cui nulla ormai riesce a sottrarsi all’assorbimento del mercato, alla pratica spirituale non resta che soccombere e divenire una delle tante, nuove e luccicanti merci.

 

 

Note

1 Ad esempio, il canale Yoga With Adriane della regina dello yoga su YouTube Adriene Mishler ha avuto una forte crescita nel periodo pandemico raggiungendo 11.5 milioni di iscritti.

2 Nel secondo trimestre del 2020, i download di applicazioni per la salute e il fitness sono passati da 565 milioni a 811 milioni e nel 2021 hanno toccato i 2.48 miliardi (data.ai). La logica delle aziende sviluppatrici, come spiega Alexander Will di Calm al New York Times, risiede nella convinzione che non ci staccheremo mai dai nostri dispositivi. Li usiamo per lavorare, interagire e fare commissioni e paradossalmente ora li utilizziamo anche quando siamo ansiosi anche se sono una delle fonti primarie della nostra ansia.

 

 

Bibliografia / Sitografia

Berrospi, G. (2022), Three Reasons Why The Wellness Industry Presents Big Opportunity For Investors, Forbes. Disponibile su: https://www.forbes.com/sites/forbesfinancecouncil/2022/02/23/three-reasons-why-the-wellness-industry-presents-big-opportunity-for-investors/?sh=985889c516ee (Accesso 24 novembre 2022).

Community Spotlight: Yoga (2021). Disponibile su: https://www.youtube.com/trends/articles/yoga-community/ (Accesso 24 novembre 2022).

Ewens, H. (2020), Coronavirus Is Good News for the Wellness Industry, Vice. Disponibile su: https://www.vice.com/en/article/g5x4dm/coronavirus-spirituality-wellness-industry-reaction (Accesso 24 novembre 2022).

Han, Byung-Chul (2020), La società della stanchezza, Nottetempo, Milano.

Meltzer, M. (2020), Yoga With Adriene: how the YouTube star won lockdown, The Guardian. Disponibile su: https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2020/apr/30/yoga-with-adriene-how-the-youtube-star-won-lockdown (Accesso 24 novembre 2022).

Virtue Worldwide, New Codes of Luxury. Disponibile su: https://wdrv.it/e3751d245/feed/presentation/18429644 (Accesso 24 novembre 2022).

Wortham, J. (2021), The Rise of the Wellness App. They’re everywhere, but they can’t address the real problem: the alienation of 21st-century work, The New York Times. Disponibile su: https://www.nytimes.com/2021/02/17/magazine/wellness-apps.html (Accesso 24 novembre 2022).

Zhou, V. (2022), Health and Fitness Apps Generated 2.5 Billion Downloads in 2021 – Well Above Pre-COVID Levels, data.ai. Disponibile su: https://www.data.ai/en/insights/market-data/health-and-fitness-app-downloads-surpass-pre-pandemic-levels/ (Accesso 24 novembre 2022).